di Gi Elle

«In Friuli Venezia Giulia, gli agriturismi attivi sono 656 e aumentano annualmente a un tasso leggermente superiore alla media italiana. Tali strutture, complessivamente, dispongono di 4.360 posti letto e 25.745 coperti». Dati importanti e che dimostrano quanto sia vitale questo settore nella nostra regione, anche se si potrebbe fare di più e quindi trarne maggior beneficio.   E questo insistendo maggiormente sulla promozione,  sfruttando al meglio quel veicolo straordinario rappresentato dal web.

Infatti, secondo Claudio Cressati, presidente di Confagricoltura Fvg, “per quanto il 2017 sia stato un anno particolarmente positivo per il turismo, l’incremento degli arrivi di ospiti stranieri registrato dall’Italia – e quindi anche dal Friuli Venezia Giulia (ndr) – è stato inferiore a quello registrato nei Paesi dell’Europa mediterranea (+12,6 per cento). Fra il 2012 e il 2017, il differenziale negativo, fra la nostra crescita e la crescita media di area, è stato di 15 punti percentuali”.

«Si evidenzia, dunque –secondo Cressati  – , la necessità di: un maggior impegno nella promozione del turismo verso l’Italia, che rappresenta uno dei principali cardini dell’economia nazionale (12 per cento del Pil, 14 per cento dell’occupazione), e un sostegno importante anche per l’economia agricola; migliorare l’uso di Internet per promuovere l’offerta turistica e agrituristica, e la vendita diretta dei prodotti delle aziende agricole, attenuando il ricorso a intermediari che intercettano quote di fatturato comprese fra il 10 e il 20 per cento».

Claudio Cressati, presidente di Confagricoltura Fvg

Tutte considerazioni che Confagricoltura Fvg compie avendo ben presente la situazione generale di questa importantissima branca del terziario.   L’Italia turistica – ricorda infatti –  è scesa dal 1° posto mondiale, occupato negli anni ’60, all’attuale 5°.   Ma, nel contempo, il nostro Paese è al 1° posto in Europa per numero di agriturismi (91.112) e al 2° per numero di posti letto nelle stesse strutture (2.237.000).
Nel 2017, i turisti stranieri che hanno viaggiato in Italia sono cresciuti, come mai dal 2010 (arrivi +9,8%, pernottamenti +5,6)
. Questi arrivi, naturalmente, fanno bene anche all’economia agricola, tramite la ristorazione e l’acquisto di prodotti alimentari nei negozi, consumi prevalentemente orientati verso specialità tipiche.
Nel 2017, l’introito connesso, stimato dal Centro studi Confagricoltura, è di 390 milioni di euro per le aziende agricole e di 900 milioni per quelle alimentari.
La conoscenza dei prodotti agroalimentari e dell’enogastronomia del nostro PWhatsApp Image 2018-08-01 at 12.58.27 (1)aese, sostenuta dal turismo, contribuisce anche all’incremento dell’export di settore e alla frequentazione dei ristoranti italiani nel mondo.
Le aziende agricole traggono ulteriore beneficio economico dal turismo grazie all’ospitalità e alla ristorazione agrituristiche: il fatturato di queste attività, nel 2017, si può stimare in circa 1.675 milioni di euro, di cui 443 derivanti dall’offerta di alloggio e 1.232 dalla ristorazione.
Confagricoltura stima che nel 2017, rispetto al 2016, gli arrivi e i pernottamenti nelle aziende agrituristiche siano cresciuti del 4,8 %
.   E non è poco, trattandosi di un anno soltanto.
Proprio per questo si tratta di un settore economico da amministrare con oculatezza, integrando la tradizione con l’innovazione affinché l’offerta sia in linea con le richieste dei potenziali clienti-consumatori.   Che pure in fatto di agriturismo sono sempre più esigenti.

una foto scattata in un agriturismo FVG

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in copertina ed a seguire tre foto tratte da  http://www.agriturismozegla.com/
località Zegla in Cormons (GO)



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